Enemy (film)

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Enemy
Una scena del film
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneCanada, Spagna
Anno2013
Durata90 min
Rapporto2,39:1
Generethriller, drammatico, grottesco
RegiaDenis Villeneuve
SoggettoJosé Saramago (romanzo)
SceneggiaturaJavier Gullón
ProduttoreNiv Fichman, Miguel A. Faura
Produttore esecutivoFrançois Ivernel, Cameron McCracken, Mark Slone, Victor Loewy
Casa di produzioneRhombus Media, Roxbury Pictures, micro_scope, Mecanismo Films
Distribuzione in italianoEagle Pictures
FotografiaNicolas Bolduc
MontaggioMatthew Hannam
MusicheDanny Bensi, Saunder Jurriaans
ScenografiaPatrice Vermette
CostumiRenée April
TruccoCatherine Viot
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Enemy è un film del 2013 diretto da Denis Villeneuve e con protagonista Jake Gyllenhaal. La pellicola è liberamente tratta dal romanzo L'uomo duplicato (2002) di José Saramago.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Un uomo assiste a uno spettacolo erotico in un club sotterraneo, che culmina con una donna nuda in procinto di schiacciare una tarantola.

Adam Bell, un impacciato professore universitario di storia, vive una vita tranquilla e monotona in una città dominata da un cielo costantemente grigio. Su consiglio di un collega, noleggia un film di produzione locale, Volere è potere, notandovi con grande sorpresa una comparsa che sembra essere il suo sosia perfetto. Cercando online, identifica l'attore come Daniel St. Claire, nome d'arte di Anthony Claire. Adam affitta gli altri due film in cui ha recitato Anthony e ne diventa ossessionato, trascurando il lavoro e la sua ragazza, Mary. In casa sua ritrova anche una foto di qualcuno che gli assomiglia, con una mano femminile sulla sua spalla: tuttavia, parte della foto è strappata, rendendo impossibile identificare la donna. Adam ha anche dei frequenti sogni in cui compare una tarantola.

Recatosi all'agenzia di Anthony, viene scambiato per quest'ultimo e ritira una busta da cui ne ricava l'indirizzo. Lo chiama a casa, ma le sue farneticazioni finiscono solo per spaventare la moglie incinta di Anthony, Helen. Quest'ultima, convinta che si tratti dell'ennesima infedeltà del marito, pedina Adam, rimanendo profondamente turbata dalla loro somiglianza. Alla fine, Anthony accetta di incontrarsi con lui in una camera d'albergo, dove constatano la rispettiva identicità, fin nella medesima cicatrice sulla pancia. Quando Anthony lo incalza riguardo a una possibile parentela segreta, Adam è preso alla sprovvista dalla personalità opposta dell'altro e, messo a disagio, se ne va. Il giorno dopo, è Anthony che comincia a seguire Adam fino ad adocchiare Mary. Invaghitosi di lei, Anthony accusa Adam di aver avuto rapporti sessuali con Helen, sostenendo che lui in cambio dovrebbe permettergli di fare altrettanto con Mary.

Si fa consegnare quindi i suoi vestiti e le chiavi della sua macchina per poter trascorrere una serata con lei, promettendo poi di sparire per sempre dalla vita di Adam. Mentre Anthony porta Mary nella camera d'albergo dell'incontro, Adam si reca nell'appartamento dell'altro, dove viene scambiato per Anthony dal portiere, che gli chiede disperatamente di riportarlo nel club sotterraneo. Nell'appartamento, Adam trova una foto incorniciata su una mensola, simile a quella di casa sua, ma intatta e con Helen assieme a lui. Adam cerca di fingersi Anthony di fronte a Helen, ma, anche se non sembra notare le sottili differenze o il comportamento timido, questa gli chiede comunque come è andata la giornata a scuola. Più tardi quella notte, Helen consola Adam, che le chiede scusa in lacrime: lei gli chiede di rimanere e i due fanno l'amore. Nel frattempo, Mary e Anthony stanno avendo un rapporto sessuale, quando questa si accorge del segno lasciato sulla pelle dalla fede nuziale di Anthony e va nel panico, realizzando la verità. Costringe Anthony a riportarla a casa in macchina, ma durante il tragitto i due litigano furiosamente, finendo per fare un incidente, presumibilmente mortale.

Il giorno dopo, Adam si veste con gli abiti di Anthony e apre la busta ritirata in precedenza dall'agenzia, trovandovi la chiave del club sotterraneo. Rientrato in camera da letto da Helen, scopre al suo posto una tarantola grande come la stanza e rannicchiata contro il muro posteriore.

Significato dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

Film criptico in alcuni frangenti e pervaso di momenti non esattamente lineari, spesso insensati nelle scelte dei protagonisti finalizzati a rappresentare una critica verso le imposizioni sociali, verso gli "obblighi" morali che condizionano le scelte di un individuo e spingono l'evoluzione della sua esistenza in una direzione piuttosto che in un'altra.[1] Da qui deriva il titolo del film: l'opera esprime infatti la concezione secondo cui ogni individuo sia l'unico vero nemico di se stesso.[1]

Anthony e Adam sono rappresentati come due persone perfettamente identiche fisicamente ma completamente agli antipodi sotto ogni altro aspetto proprio per questo: Adam vive una relazione abbastanza libera con una fidanzata e ha un lavoro molto stabile, ma ha dovuto affrontare il fallimento di un matrimonio e ha messo da parte il proposito di diventare attore per assicurarsi una carriera più solida, come scopriamo dalla conversazione con sua madre; Anthony invece è un attore professionista e ha una moglie incinta prossima al parto, ma ha interpretato pochi ruoli marginali lavorativamente e nel privato ha un costante bisogno di evadere dalla vita coniugale trascorrendo del tempo in un club erotico.[1] Queste scelte hanno generato un temperamento dimesso e timido in Adam e uno decisamente più focoso e aggressivo in Anthony, ma il risultato rimane simile: entrambi hanno rinunciato a una parte di sé per un'imposizione sociale, sia essa il matrimonio monogamo o la carriera assicurata.[1]

Il ruolo delle donne del film è ancora più calato in quest'ottica, come se le inquadrasse come dei simboli delle convenzioni sociali: la madre che ha pretese e atteggiamenti piccolo-borghesi nei confronti del figlio, la moglie gelosa e che desidera che il suo uomo sia più simile ad Adam che ad Anthony, la fidanzata che concorre nel determinare un epilogo non felice per uno dei due.[1] Il finale ambiguo del film sottolinea infine uno dei messaggi cardine dell'opera: un vero cambiamento dell'individuo è possibile solo qualora cambi effettivamente qualcosa dentro di lui.[1]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Maman (1999) di Louise Bourgeois, National Gallery of Canada. La scultura è citata da una scena del film.

Le riprese del film sono cominciate il 12 maggio 2012 a Toronto.[2]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival l'8 settembre 2013.[3] È stato distribuito nelle sale cinematografiche canadesi da Entertainment One a partire dal 14 marzo 2014 e in quelle spagnole da Alfa Pictures a partire dal 28 marzo dello stesso anno.[4]

In Italia, il film è stato presentato al Noir in Festival il 13 dicembre 2013, dove ha vinto anche il Premio Nero come miglior film e distribuito direttamente in home video da Eagle Pictures il 24 ottobre 2017.[5][6]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Rotten Tomatoes, il film ha ottenuto un indice di gradimento del 71% e un voto di 6,60 su 10 sulla base di 121 recensioni.[7] Secondo Metacritic, il film ha ottenuto un voto di 61 su 100 sulla base di 30 recensioni.[8]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Il film ha incassato circa 3,4 milioni di dollari al botteghino.[9]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Virginia Campione, Enemy: la spiegazione del film di Denis Villeneuve con Jake Gyllenhaal, su Cinematographe.it, 18 novembre 2017. URL consultato il 26 dicembre 2020.
  2. ^ (EN) Melanie Laurent, Sarah Gadon, Isabella Rossellini join Jake Gyllenhaal on An Enemy, su screendaily.com, 14 maggio 2012. URL consultato il 24 maggio 2018.
  3. ^ (EN) Enemy, su tiff.net. URL consultato il 29 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2013).
  4. ^ (ES) Gustavo Martin, Crítica de ‘Enemy’, su cinemascomics.com, 28 marzo 2018. URL consultato il 21 maggio 2020.
  5. ^ Antonello Rodio, Enemy: Il Blu-Ray per scoprire l'inedito thriller distopico ed enigmatico di Denis Villeneuve, su Movieplayer.it, 6 novembre 2017. URL consultato il 21 maggio 2020.
  6. ^ Massimiliano Schiavone, Enemy, di Denis Villeneuve - Recensione, su quinlan.it, 8 aprile 2018. URL consultato il 21 maggio 2020.
  7. ^ (EN) Enemy (2014). URL consultato il 26 dicembre 2020.
  8. ^ (EN) Enemy. URL consultato il 26 dicembre 2020.
  9. ^ (EN) Enemy, su Box Office Mojo. URL consultato il 26 dicembre 2020.
  10. ^ Courmayeur Noir in festival 2013, su MyMovies.it, 14 dicembre 2013. URL consultato il 21 maggio 2020.
  11. ^ (EN) Enemy - Review, su canadianfilmreview.com. URL consultato il 14 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2014).
  12. ^ (EN) Canadian Screen Awards: Orphan Black, Less Than Kind, Enemy nominated, su cbc.ca, 13 gennaio 2014. URL consultato il 24 maggio 2018.
  13. ^ (EN) Denis Villeneuve's Enemy is Toronto Film Critics' top Canadian pick, su cbc.ca, 6 gennaio 2015. URL consultato il 24 maggio 2018.

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