Mela

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Vista esterna e in sezione di una mela.
Una mela

La mela (dal latino malum)[1] è il falso frutto del melo (Malus domestica), infatti, il vero frutto è il torsolo. Il melo ha origine in Asia centrale (attuale Kazakistan) e l'evoluzione dei meli botanici risalirebbe al Neolitico. La specie è presente in Italia nominalmente con circa 2000 varietà, ma la definizione più precisa è difficile data la sovrapposizione storica delle denominazioni, e le specie estinte o irreperibili. Il termine "mela" deriva dal latino tardo melum (dal greco antico μῆλον, leggi mèlon) per il classico malum, a sua volta derivante dal dorico μᾶλον, leggi màlon.[1] Il termine potrebbe essere messo in relazione con la radice indoeuropea *mal - dal significato di "essere molle", "dolce", ed avere forse un legame con "malva" e "miele".[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La mela è il "frutto" più destagionalizzato (lo si trova tutto l'anno) e ciò richiede la presenza di impianti che provvedono alla conservazione e ne distribuiscano la disponibilità su di un ampio arco di tempo. La maturazione naturale varia da fine agosto a metà ottobre. La disponibilità alla conservazione naturale dei frutti è drasticamente diversa nelle differenti varietà; dati gli elevati contenuti in acidi organici, di norma la conservazione va da uno a quattro mesi. Nella conservazione industriale sono importanti le condizioni fisiche in cui questa avviene. Dopo il raccolto, i frutti sono conservati a temperature da 1,0 a 3,5 °C con umidità relativa del 59-68%. Per conservazioni prolungate si ricorre a conservazioni in celle con atmosfera controllata (più ricca di azoto).

La mela ha un potere antiossidante (ORAC) molto elevato, con un indice di valore attorno a 4275, con variazioni in funzione del tipo di mela considerata,[3] in quanto contiene provitamina A, vitamine B1, B2, B6, E e C, acido citrico, acido malico, niacina e acido folico, insieme a flavonoidi e carotenoidi.[4]

Le mele sono destinate prevalentemente al consumo casalingo, sia immediato che in cucina per la preparazione di primi, secondi e soprattutto diversi dolci. Inoltre si presta anche ad essere utilizzata per preparare in casa maschere di bellezza antietá e impacchi nutrienti per capelli secchi. Altre destinazioni per le mele in industria sono: produzione di succhi, sidro, olio di semi di mela (molto utilizzato nei paesi del nord Europa ed ottenuto come sottoprodotto dalla produzione del succo e del sidro), creme,[5] fette di mela essiccate, produzione di alcol da distillazione da fermentati.

Gli obiettivi del miglioramento genetico riguardano l'ottenimento di piante resistenti agli insetti, in particolare ai rodilegno, difficilmente contrastabili, al colpo di fuoco batterico, alla ticchiolatura, oidio e afidi. Si punta anche all'ottenimento, per le varietà commerciali più note, di cloni autofertili.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Produzione di mele per Paese – 2018
Paese (milioni di tonnellate)
Cina Cina 39,2
Stati Uniti Stati Uniti 4,7
Polonia Polonia 4,0
Turchia Turchia 3,6
Iran Iran 2,5
Italia Italia 2,4
India India 2,3
Russia Russia 1,8
Francia Francia 1,7
Cile Cile 1,7
Ucraina Ucraina 1,4
Germania Germania 1,1
Brasile Brasile 1,1
Uzbekistan Uzbekistan 1,1
Sudafrica Sudafrica 0,8
Mondo 86,1
Fonte: FAOSTAT, delle Nazioni Unite[6]

La produzione mondiale di mele nel 2018 è stata di 86 milioni di tonnellate; la Cina da sola ha contribuito per il 46% del totale, seguita a grande distanza da Stati Uniti e Polonia.[6]

Varietà[modifica | modifica wikitesto]

Varietà non comuni di mela

Esistono circa 7 000 varietà di mele di diversa origine nei vari paesi, differenti per colore, consistenza, sapore e contenuti nutrizionali. Alcune di queste varietà sono tradizionali, altre sono note per la loro denominazione commerciale. Ecco alcuni esempi:

  • Annurca: di piccole dimensioni rispetto alle altre mele, di forma tondeggiante con epidermide rossa striata. La polpa è bianco giallastra, compatta, croccante, succosa, dolce, gradevolmente acidula;
  • Ambrosia;
  • Blanche Nège;
  • Braeburn: buccia colore rosso scuro o scarlatto, polpa compatta e croccante, sapore dolce-acidulo;
  • Costa's Trade;
  • Courtland;
  • Cox;
  • Elstar: frutto di colore rosso e giallo, saporita, succosa;
  • Fuji: forma tondeggiante, buccia colore rosso-rosato, polpa croccante e succosa, sapore dolce, ricca di fruttosio;
  • Golden Delicious: forma tondeggiante, buccia colore giallo, polpa croccante e compatta, sapore dolce leggermente acidulo, varietà di origine americana;
  • Granny Smith: buccia verde intenso, polpa croccante, particolarmente ricca di magnesio;
  • Imperatore;
  • Jonathan;
  • Jonagold: sapore succoso, agrodolce, molto aromatico, incrocio fra Golden Delicius e Jonathan, 1953;
  • Mela campanina;
  • Pink lady: questa varietà è nata dall'ibridazione di due varietà già note quali la "Lady Williams" e la "Golden Delicious". La sua buccia ha delle sfumature di colore rosa;
  • Red Delicious: buccia di colore rosso;
  • Renetta: forma irregolare, buccia rossa e verde;
  • Renetta Grigia: prodotto tipico della zona di Barge, forma schiacciata, buccia ruvida e rugginosa, polpa grossolana dal colore bianco-crema, sapore dolce-acidulo;
  • Rome Beauty;
  • Rosa dei Monti Sibillini;
  • Royal Gala: buccia rosso intenso con venature giallo chiaro, polpa soda e croccante, sapore dolce leggermente aspro;
  • Seuka: autoctona della provincia di Udine e molto diffusa nelle Valli del Natisone;[7]
  • Stark;
  • Stark Delicious: buccia rossa, polpa fine e croccante, sapore aromatico, particolarmente ricca di carotene e retinolo;
  • Stayman Winesap: buccia ruvida di colore giallo-verde punteggiata di rosso, polpa soda e croccante, sapore agrodolce.

Mele nella narrativa e nella mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Mela (immaginario).
Un dipinto che raffigura Paride con in mano la mela d'oro

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b méla, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 gennaio 2021.
  2. ^ Mela, su etimo.it, Dizionario Etimologico Online. URL consultato il 10 novembre 2019 (archiviato il 10 novembre 2019).
  3. ^ List of ORAC values, su phytochemicals.info, Phytochemicals. URL consultato il 10 novembre 2019 (archiviato il 10 novembre 2019).
  4. ^ Paola Vanzani, et al., Major Phytochemicals in Apple Cultivars: Contribution to Peroxyl Radical Trapping Efficiency, in J. Agric. Food Chem., vol. 53, n. 9, pp. 3377–3382.
  5. ^ Mele Val Venosta, su vip.coop, VI.P coop. soc. agricola. URL consultato il 10 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2019).
  6. ^ a b Apple production in 2018; Crops/World Regions/Production Quantity, su fao.org, FAOSTAT, UN Food & Agriculture Organization, Statistics Division, 2019. URL consultato il 12 maggio 2020.
  7. ^ Mela Zeuka, Zeuka, Seuka, su ersa.fvg.it. URL consultato il 17 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2012).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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