Copparo

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Copparo
comune
Copparo – Stemma Copparo – Bandiera
Copparo – Veduta
Piazza della Libertà: in primo piano la Fontana Monumentale, in secondo il palazzo del municipio
Localizzazione
StatoItalia Italia
RegioneRegione-Emilia-Romagna-Stemma.svg Emilia-Romagna
ProvinciaProvincia di Ferrara-Stemma.png Ferrara
Amministrazione
SindacoFabrizio Pagnoni (Lega) dal 10-6-2019
Territorio
Coordinate44°54′N 11°50′E / 44.9°N 11.833333°E44.9; 11.833333 (Copparo)
Altitudinem s.l.m.
Superficie157,01 km²
Abitanti15 725[1] (31-1-2022)
Densità100,15 ab./km²
Frazionivedi elenco frazioni
Comuni confinantiFerrara, Jolanda di Savoia, Riva del Po, Tresignana
Altre informazioni
Cod. postale44034
Prefisso0532
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT038007
Cod. catastaleC980
TargaFE
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 322 GG[3]
Nome abitanticopparesi
Patronosanti Pietro e Paolo - santa Lucia
Giorno festivo29 giugno - 13 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Copparo
Copparo
Copparo – Mappa
Sito istituzionale

Copparo (Cupar [ku'pa:r] in dialetto ferrarese) è un comune italiano di 15 725 abitanti della provincia di Ferrara in Emilia-Romagna.

Fa parte dell'Unione Terre e Fiumi.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Copparo si estende su una superficie di 157 km² nella parte centro-orientale della Provincia di Ferrara. Il paese si trova all'interno del comprensorio caratterizzato ad ovest dalla città di Ferrara, a nord dal corso principale del Po, ad est dal Parco del Delta del Po e dalla zona costiera, a sud dal Po di Volano. Il territorio, interamente pianeggiante, è attraversato da 7 strade provinciali fungendo così da nodo di smistamento per il traffico tra il centro ed il basso ferrarese. La massima distanza tra i punti estremi del territorio è di 30 km. Numerosi sono i corsi d'acqua derivanti dagli imponenti lavori di bonificazione eseguiti fin dalla metà del Cinquecento.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine del nome Copparo è incerta e gli storici da tempo cercano di ricostruirne l'etimologia: Cuparus, Cupparium, Coparium o Copparium, Massa Occupari oppure Coppa Aurium (coppa d'oro)[senza fonte]. Considerando la natura selvaggia del territorio, una zona umida ricca di selvaggina, sembra più proficuo avvalorare la teoria che vede derivare il nome dal latino "Aucuparium", luogo in cui è possibilie andare a caccia di uccelli ("avis-capio-arium").

Il più antico documento che parla di Copparo è dell'anno 870. Il documento è un privilegio di papa Adriano II che conferma a Firminiano e ai suoi fratelli la Corte di Formignana, allora confinante da un lato con "Cuparus et Caput canilis" (Coccanile). Non è un caso che Copparo sia sorta sul lato sud dell'attuale Canale Naviglio poiché, in tempi non remoti, erano assai frequenti le alluvioni del Po ed il Naviglio rappresentava una valida barriera alla furia delle acque.

Copparo fu oggetto di secolari controversie tra la Chiesa di Ferrara e di Ravenna. Martino, vescovo di Ferrara, nel 955 riconobbe la Massa di Copparo alla Chiesa di Ravenna, passata poi definitivamente a quella di Ferrara. Copparo era noto, nella letteratura del tempo, come riserva venatoria e venne quindi edificato un castello dai Giocoli Signori di Copparo ed in seguito adibito a loro dimora di caccia. Il castello fu distrutto dai Veneziani all'inizio del XVI secolo e con esso andarono perduti anche gli affreschi di Nicolò Panizzato, dipinti all'epoca di Leonello d'Este. Nel 1509 i Veneziani invasero il territorio copparese con truppe costituite da schiavi dalmati al seguito dell'ammiraglio Trevisan. Egli diede ordine al provveditore Grandenigo di saccheggiare Copparo, distruggendo i raccolti e rubando il bestiame. Tornata la pace coi Veneziani, sulle rovine del castello dei Giocoli, Ercole II d'Este, tra il 1540 ed il 1547, fece costruire un palazzo che passò in seguito al Papato e poi alla famiglia Barberini. La Delizia Estense, definita il "sontuoso Palagio", è l'ultima delle diciannove "delizie" costruite dagli Estensi nel ferrarese. La realizzazione del palazzo venne affidata all'architetto Terzo de Terzi, che progettò un imponente fabbricato composto da cinque torri collegate fra loro, ampi porticati, cortili interni e sale grandiose. A decorare l'edificio furono chiamati alcuni tra i più importanti artisti attivi a Ferrara, fra cui Girolamo da Carpi e Benvenuto Tisi da Garofalo, Battista Dossi e Bastianino.

Nel XVI secolo si intrapresero numerose iniziative di bonifica del territorio per dare spazio alla coltivazione di frumento. Per prosciugare la grande area paludosa tra Copparo, Codigoro e Mesola (Polesine di Ferrara), gli Estensi avviarono il progetto di bonifica noto come Grande Bonificazione Estense (1566-1572). Saccheggi e distruzioni da parte di invasori provenienti dai territori posti al di là del Po si alternarono a varie inondazioni e rotte del fiume. Le più gravi furono quelle di Papozze, del 1592, di Berra, del 1595, e di Zocca, del 1640. In quest'ultima occasione le acque arrivarono a lambire persino le mura di Ferrara. La Guerra dei Barberini, quattro anni più tardi, non mancò di coinvolgere anche Copparo portando nuovi danni e nuove vittime.

Del periodo napoleonico non rimane molto, possiamo citare l'adesione attraverso le colonne del "Giornale del basso Po" alle disposizioni giacobine del parroco Caparossa o la cronaca delle gesta del mugnaio Valeriano Chiarati che osò inneggiare pubblicamente all'imperatore d'Austria. Nel frattempo, nel 1808, il castello di Copparo fu preda di un terribile incendio. Nel 1862 il Sindaco Spisani lo acquistò per conto del Comune e nel 1875 lo fece restaurare facendolo diventare sede della Residenza Municipale. Il restauro fu pressoché totale e diede vita all'attuale conformazione dell'edificio. Le bonifiche degli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento videro nascere una nuova componente sociale, quel proletariato agricolo che diverrà protagonista dei grandi conflitti dell'epoca. I primi scioperi si ebbero nel 1894-95. Nel 1908 il Parlamento approvò la divisione del Comune di Copparo; si costituirono così i comuni di Ro, Berra, Formignana e Le Venezie.

Nel 1817 Copparo era il più vasto e popolato comune rurale d'Italia[4]. Secondo il Calendario Atlante De Agostini la popolazione di Copparo Emilia al 10 febbraio 1901 era 39 222 abitanti

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è diviso verticalmente in due parti uguali, raffigura nella parte blu un covone di grano e in quella rossa una coppa d'oro, è cinto da un ramo di quercia sulla destra e da un ramo d'alloro sulla sinistra, sovrastato da una corona.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo.
Ambrogio Chiesa SS. Annunziata
La chiesa di San Venanzio.
  • Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, probabilmente antecedente all'anno mille, aveva l'originaria struttura in stile romanico. Riedificata nel 1133, come mostra la lapide del campanile, ha subito diversi rimaneggiamenti fino ai giorni nostri. All'interno si conservano due pregevoli opere del pittore ferrarese Ippolito Scarsella, detto lo Scarsellino, i dipinti Santi Pietro e Paolo e Santa Lucia. Il campanile risale al 1184 e fu bombardato il 30 gennaio 1945. Venne in seguito ricostruito diventando il simbolo delle vittime dei bombardamenti.
  • Pieve di Santa Maria di Savonuzzo, detta di San Venanzio. Chiesetta romanica trecentesca dedicata alla "Natività della Vergine". L'interno è impreziosito da frammenti di affreschi della metà del XIV secolo attribuiti alla bottega di Vitale da Bologna[5]. La chiesa è situata a tre chilometri dal centro di Copparo.
  • Chiesa dell'Annunciazione di Maria Santissima di Ambrogio. Una prima chiesa è attestata nel 1188 dedicata a Santa Maria. Alla fine degli anni '50 del secolo scorso, durante gli scavi per la ricostruzione della chiesa, furono rinvenute le fondamenta di un precedente edificio a pianta rettangolare di metri 14 per 7 e gli archi di tre absidi, le laterali più piccole rispetto alla centrale, ciò ha fatto pensare all'esistenza di una ‘pieve’. Che fosse chiesa ‘battesimale’ non è dato sapere, diversamente da quanto si può appurare per centri vicini come Coccanile, per esempio. La chiesa attuale è il risultato del rifacimento ricordato sopra e fu consacrata nel maggio 1961 da monsignor Salvatore Baldassarri, arcivescovo di Ravenna (allora Ambrogio, Coccanile, Cologna, Berra e Serravalle costituivano la cosiddetta pentapoli, estrema propaggine nord-est dell'arcidiocesi ravennate). La chiesa, costruita su progetto di don Nino Cinti, presenta un'imponente facciata dalle linee ispirate a un romanico modernizzato, con rosone e un portale dove campeggia la porta bronzea, opera di Egidio Casagrande, e i pannelli riportano scene della Via Crucis. L'interno è a navata unica, bianca, ai fianchi sei massicci costoloni in cotto per lato, dai quali si partono le travature in cemento, mentre sullo sfondo, dall'abside, separate da un paramento in cotto, emergono le canne dell'organo.
  • Chiesa di San Michele Arcangelo a Saletta. Voluta dall'architetto Alfonso Magnanini nel 1804, viene costruita dal 1810 al 1842, anno a cui risale la facciata. All'interno della chiesa è presente un organo del Callido di inizio Ottocento. Inoltre sono conservati due altari marmorei settecenteschi: altare dell'Immacolata Concezione e altare di San Giuseppe. Si ipotizza che entrambi sarebbero stati qui trasferiti da monasteri ferraresi appartenenti all'ordine dei domenicani. Infatti sono presenti ai lati degli altari quattro statue raffiguranti santi domenicani: Santa Rosa da Lima, Santa Caterina da Siena, San Tommaso d'Aquino e San Vincenzo Ferrer.[6]
  • Chiesa di San Giovanni Battista a Tamara. L'antica pieve di Tamara viene documentata sin dal 920, quando san Giorgio ne era il santo patrono; fu ricostruita interamente nel 1839 dal parroco Francesco Boari.
  • Chiesa dei Santi Lorenzo e Vito a Gradizza. La chiesa è menzionata già a partire dal 1142, è stata ricostruita nel 1741 e nel 1813. È visitabile solo esternamente. Dal 2007 è possibile anche visitare l'interno.
  • Chiesa di Sant'Andrea Apostolo, nella frazione di Fossalta.
  • Chiesa di San Venanzio, nella frazione di Coccanile (XVII secolo).
  • Chiesa di San Vittore e Sant'Agata, nella frazione di Sabbioncello San Vittore.
  • Chiesa di Sant'Agata, nella frazione di Cesta, anche chiamata santuario della Madonna della Pace.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo municipale, costruzione che ha inglobato la Delizia estense.
La torre della Delizia estense.
  • Palazzo municipale

Ora sede del Comune di Copparo; l'edificio era stato edificato dagli Estensi nella seconda metà del XVI secolo. Al posto dell'edificio andato distrutto durante l'incendio del 1862 nel 1875 nella stessa area venne edificato l'attuale residenza che ha inglobato i resti della delizia estense di Copparo.

  • Torre Estense

Detta "al Turiòn", emblema della Delizia Estense, è l'ultima sopravvissuta delle cinque torri del progetto originale del castello. Ospita la Biblioteca comunale, in particolare al secondo piano la Biblioteca generale e la Sezione ragazzi, al terzo piano la Fonoteca. Oggi la Delizia di Copparo, è sede degli uffici comunali. L'ultima ristrutturazione dell'edificio risale al giugno 2003.

L'edificio nasce agli inizi del Novecento per volere di Enrico De Micheli ed è un tipico teatro all'italiana. Oggi, a distanza di trent'anni, è stato acquistato dall'amministrazione comunale e riportato al suo originario splendore. La recente inaugurazione risale al 23 ottobre 2004.

  • Casa Bighi

Dimora dell'artista copparese, grafico e pubblicitario Dante Bighi; donata al Comune alla sua morte nel 1994, luogo di arte e di cultura. Dalla fine di settembre 2008 è stato istituito il Centro Studi "Dante Bighi", gestito dall'associazione UXA – che nella villa ha la propria sede – in convenzione con l'Amministrazione Comunale.

  • Palazzo di Zenzalino e parco

Nella tenuta di Zenzalino, azienda agricola di 650 ettari a circa tre chilometri dal centro di Copparo, si trova l'omonimo Palazzo, inserito in un parco di circa tre ettari di piante secolari. Il Palazzo risale al XV secolo, venne riedificato nel XIX secolo e attualmente è dimora privata. Nella tenuta vi è un famoso allevamento di cavalli da trotto dove, nel 1995, è nato Varenne. La proprietà è privata e non accessibile al pubblico.

Costruita nel 1480 dal vescovo Bartolomeo della Rovere, diventa residenza di villeggiatura vescovile dell'epoca ospitò Tommaso Ruffo e Ippolito d'Este. La Villa è ubicata sulla sinistra del Po di Volano, vicino Sabbioncello San Vittore, piccola frazione a otto chilometri da Copparo. L'edificio è in corso di ristrutturazione da parte di Comune di Copparo e Provincia di Ferrara, proprietari dell'immobile.

A Tamara, a soli sei chilometri da Copparo, si trova la casa del poeta Corrado Govoni (1884-1965).

La fontana monumentale[modifica | modifica wikitesto]

Fontana Monumentale, 1933

Collocata di fronte al palazzo municipale la fontana fu realizzata per commemorare i caduti della prima guerra mondiale dall'architetto forlivese Piero Toschi e decorata dallo scultore ferrarese d'adozione Enzo Nenci, fu inaugurata il 14 novembre 1935. Costruita in marmo verde imperiale e bianco di Carrara è composta da una grande vasca esterna rotonda in pietra e da una vasca interna con le iscrizioni dei caduti, un pilastro bianco centrale circondato da quattro pilastri in marmo nero decorati a bassorilievo completano l'opera. La vasca centrale porta scolpito sul fronte lo stemma comunale, raffigurante un mazzo di spighe e una coppa, sovrastato da una corona e stretto da un ramo di quercia e da uno d'alloro. Nel corso della seconda guerra mondiale il giardino che la circondava fu trasformato in orto di guerra. I bassorilievi visibili sui pilastri in marmo nero sono opera dello scultore Enzo Nenci e raffigurano: Diana della Vittoria, Diana della Guerra, L'Assalto, Canto di Guerra, Onore all'Italia, Il Sacrificio, Il Mutilato, Pietà al Caduto. Nell'immediato ultimo dopoguerra fu aggiunta un'ulteriore fascia di marmo recante i nomi dei Caduti nelle guerre risorgimentali, d'Africa, di Spagna e della seconda guerra mondiale. La fontana è stata restaurata nel 1992.

Enzo Nenci- Pietà del caduto (sinistra), Diana della guerra (destra), 1933
Fontana Monumentale, lato scuola Oreste Marchesi

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Noto è il Palio di Copparo in cui si sfidano i quattro rioni copparesi: il Rione Mota, il Rione Crusar, il Rione Dezima ed il Rione Furnas. Interrotta negli anni trenta è rinata nel 1977. Il Palio si svolge a giugno nella piazza principale. Prevede una sfilata delle quattro contrade in abiti rinascimentali. A settembre il paese si anima grazie alle manifestazioni del Settembre Copparese, occasione per mostrare i prodotti agricoli del territorio e per dibattiti, mostre e mercatini.

Manifestazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Palio di Copparo.
  • Settembre Copparese.
  • Festa di Primavera: si svolge ad inizio Maggio in Piazza del Popolo e prevede il raduno di auto storiche, il raduno dei bikers, il mercatino dell'usato e dell'antiquariato, la sfilata di carrozze a cavalli con l'esibizione dei figuranti del Palio di Copparo, il raduno dei Camperisti, la mostra delle opere dei pittori copparesi, il mercato ed infine il rogo di un pupazzo rappresentante l'inverno.
  • Raccontare il passato per capire il presente, manifestazione che si svolge il 25 aprile dal 2011. Manifestazione unica nel suo genere a livello provinciale, è promossa dalla locale sezione A.N.P.I. C. Sartori. Nel Parco del Museo La Tratta incontri, gastronomia, grande musica dal vivo, attività laboratoriali per bambini.
  • Museo & Bici, a maggio e giugno, l'iniziativa ha lo scopo di valorizzare le risorse ambientali, agricole e culturali del territorio copparese, attraverso percorsi da fare in bicicletta.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

  • Biblioteca Comunale

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo della Civiltà Contadina "La Tratta"

Il museo nasce nel 1986 con l'acquisto della raccolta di materiali della civiltà contadina del Basso Ferrarese di proprietà di Severino Peron, cui si sono aggiunte negli anni, varie donazioni di privati.

Negli anni seguenti ulteriori donazioni da parte di privati arricchivano la raccolta, che veniva dapprima ospitata nei locali di proprietà comunale siti in Piazzetta Marchesi e in seguito custodita nei magazzini comunali.

Dal 2000, grazie ad un intenso progetto di restauro, il museo trova sede presso la casa colonica con annesso fienile denominata La Tratta, riportando il più possibile gli oggetti alla loro collocazione originaria. L'esposizione ha privilegiato l'esplicazione dei principali cicli produttivi tipici della zona del Copparese, quali: ciclo del grano, ciclo del vino e ciclo della canapa, cercando di allestire gli ambienti domestici come la cucina, la stalla, la camera da letto, al fine di rendere efficace una lettura il più possibile fedele alla realtà trascorsa. Dal 2004 il Museo rimane aperto solamente per visite guidate su prenotazione.

Il 22 maggio 2020, il Comune di Copparo propone all’Associazione "Archeologi dell'Aria" e all’Associazione di rievocatori "Storia in Grigio Verde" una convenzione per la ripresa delle attività presso il museo della civiltà contadina.

Il 2 Giugno 2020, in occasione della Festa della Repubblica, le associazioni Archeologi dell'Aria e Storia in Grigio Verde, con la collaborazione dell'amministrazione comunale, inaugurano la riapertura del Museo con una nuova e rinnovata visione del tempo, in cui lo storico percorso rurale incentrato sulla vita contadina del territorio, si intreccia inesorabilmente con le testimonianze storiche legate agli eventi della seconda guerra mondiale.

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Nessun piatto è tipico del solo comune di Copparo, e molti sono tipici di varie località della provincia, a partire dal capoluogo Ferrara

Primi piatti
Dolci
  • Pampepato (o pampapato), di forma rotonda, ricoperto di cioccolato. È composto di mandorle e cedro candito, il tutto impastato con cioccolato e cotto al forno. Compare sulle tavole copparesi solitamente attorno alle feste di Natale. La continua richiesta di questo dolce da parte dei turisti, ha fatto sì che il pampepato perdesse il suo carattere tipicamente stagionale ed ora è possibile trovarlo tutto l'anno.
Vini

Vini prodotti nel Bosco Eliceo, i cui vitigni sembra siano stati importati dalla Borgogna al tempo degli Estensi, si annoverano il Vin del Bosco, Merlot e il Sauvignon.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Ambrogio, Brazzolo, Coccanile, Cesta, Fossalta, Gradizza, Ponte San Pietro, Sabbioncello San Pietro, Sabbioncello San Vittore, Saletta-Cà Matte, Sant'Apollinare, Tamara.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

A Copparo è presente la sede principale dell'Industria Berco produttrice di componenti per carri cingolati e macchine utensili. L'industria Berco, oltre che in Italia, è presente anche in USA, Brasile, Bulgaria, India.[8]

Nella frazione di Tamara è presente dal 1844 l'azienda Ferri, specializzata nella produzione di attrezzature e mezzi per la cura del verde, anche telecomandati, impiegati in agricoltura, manutenzione bordi stradali, movimento terra ed altri usi simili.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Primo cittadino Partito Mandato Carica Note
Inizio Fine
Alfredo Bertelli Partito Comunista Italiano 1976 1982 Sindaco [9]
Davide Tumiati PCI/PDS/DS 12 maggio 1985 11 gennaio 2004 Sindaco [10]
Maria Teresa Bertuzzi DS/PD 14 giugno 2004 8 giugno 2009 Sindaco
Nicola Rossi Partito Democratico 8 giugno 2009 10 giugno 2019 Sindaco
Fabrizio Pagnoni Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia 10 giugno 2019 In carica Sindaco

Fonte: Ministero dell'Interno[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Atto di separazione del comune di Copparo e costituzione di cinque comuni - pagina 28
  5. ^ L. Lorenzini, 1994, p. 38 e pp. 123-127 (foto)
  6. ^ L. Lorenzini, 1994, p. 34 e pp. 102-103 (foto)
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ (EN) I nostri stabilimenti, su Berco Group. URL consultato il 3 giugno 2020.
  9. ^ Supplemental Information 3: An excerpt from Data Downloads page, where users can download original datasets., su dx.doi.org. URL consultato il 14 luglio 2021.
  10. ^ Sospeso.
  11. ^ http://amministratori.interno.it/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., L'Emilia Romagna paese per paese, Vol.1, Firenze, Bonechi, 1991, ISBN 88-7009-680-7.
  • Lorenzo Lorenzini, Il patrimonio storico-artistico degli edifici di culto del copparese. Mostra fotografica sulle Chiese Parrocchiali. Gli aspetti architettonici degli edifici sacri, gli oggetti d'arredo liturgico, affreschi, sculture: Galleria "O. Marchesi" Piazza del Popolo - Copparo dall'1 al 23 ottobre 1994, Ferrara, Cartografica artigiana, 1994, ISBN non esistente.
  • Associazione culturale "Città di Copparo" (a cura di), Copparo: volti luoghi memorie, Cento (Fe), SIACA Artigrafica, 1998, ISBN non esistente.
  • Touring club italiano, Emilia Romagna, Milano, Touring club italiano - Mondadori, 2007, pp. 723-724, ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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