Delfino
Con il termine delfino si indica comunemente un gruppo di mammiferi marini[1], appartenenti all'ordine dei cetacei, sottordine degli Odontoceti, famiglie Delphinidae (delfini oceanici) e Platanistoidea (delfini di fiume), i cui membri sono in genere di piccole dimensioni.
Il termine delfino, derivato dal greco δελφίς (che si fa risalire a δελφύς, utero), viene di solito utilizzato per riferirsi alle specie più conosciute: il tursiope e il delfino comune.
Vengono occasionalmente chiamati delfini, anche il narvalo e il beluga[senza fonte], che appartengono alla famiglia Monodontidae. Sono state scoperte quasi 40 specie di delfino, raggruppate in 17 generi. Le dimensioni variano da 1,2 m e 40 kg (Cephalorhynchus hectori maui) a 9,5 m e 6 tonnellate (orca). La maggior parte delle specie pesa da 50 a 200 kg.
Sistematica[modifica | modifica wikitesto]
- Sottordine Odontoceti (Odontoceti)
- Famiglia Delfinidi (Delphinidae)
- Genere Delphinus
- Delphinus capensis (Delfino comune a becco lungo)
- Delphinus delphis (Delfino comune)
- Genere Tursiops (Tursiope o delfino tursiope)
- Tursiops aduncus (Tursiope indo-pacifico)
- Tursiops australis (Burrunan)
- Tursiops gillii (Tursiope di Gill)
- Tursiops truncatus (Tursiope)
- Genere Lissodelphis (Lissodelfino o delfino-balena franca)
- Lissodelphis borealis (Lissodelfino del nord)
- Lissiodelphis peronii (Lissodelfino del sud)
- Genere Sotalia
- Sotalia o delfino di fiume (Sotalia fluviatilis)
- Sotalia della Guyana, (Sotalia guianensis)
- Genere Sousa
- Delfino bianco della Cina Sousa chinensis
- Delfino del Camerun, Sousa teuszii
- Genere Stenella
- Stenella frontalis (Stenella maculata Atlantica)
- Stenella clymene
- Stenella attenuata (Stenella maculata Pantropicale)
- Stenella longirostris (Stenella dal lungo rostro)
- Stenella coeruleoalba (Stenella striata)
- Genere Steno
- Steno bredanensis (Steno o delfino dai denti rugosi)
- Genere Cephalorynchus (Cefalorinchi)
- Cephalorhynchus eutropia
- Cephalorhynchus commersonii (Cefalorinco di Commerson)
- Cephalorhynchus heavisidii
- Cephalorhynchus hectori (Cefalorinco di Hector)
- Genere Grampus
- Grampus griseus (Grampo)
- Genere Lagenodelphis
- Lagenodelphis hosei (Delfino del Borneo)
- Genere Lagenorhyncus (Lagenorinchi)
- Lagenorhynchus acutus (Lagenorinco dai fianchi bianchi)
- Lagenorhynchus obscurus
- Lagenorhynchus cruciger
- Lagenorhynchus obliquidens (Lagenorinco dai denti obliqui)
- Lagenorhynchus australis
- Lagenorhynchus albirostris (Lagenorinco dal becco bianco)
- Genere Orcaella
- Orcaella brevirostris (Orcella o delfino dell'Irravaddi)
- Orcaella heinsohni (Delfino coda smussata)
- Genere Peponocephalia
- Genere Orcinus
- Orcinus orca (Orca)
- Genere Feresa
- Genere Pseudorca
- Pseudorca crassidens (Pseudorca)
- Genere Globicephala (Globicefali)
- Globicephala melas (Globicefalo nero)
- Globicephala macrorhynchus (Globicefalo indiano)
- Globicephala sieboldii (Globicefalo del Pacifico)
- Superamiglia Platanistoidea delfini di acqua dolce
- Famiglia Iniidae
- Genere Inia
- Boto (Inia geoffrensis), bonto, delfino amazzonico o delfino rosa
- Famiglia Lipotidae
- Genere Lipotes
- Lipote (Lipotes vexillifer), o delfino bianco dello Yangtze
- Famiglia Platanistidae
- Genere Platanista
- Platanista gangetica
- Platanista del fiume Gange (Platanista gangetica gangetica)
- Platanista del fiume Indo (Platanista gangetica minor)
- Famiglia Pontoporiidae
- Genere Pontoporia
- Stenodelfo, stenodelfino (Pontoporia blainvillei, Stenodelphis blainvillei), delfino del Rio della Plata
- Famiglia Monodontidae
- Genere Delphinapterus
- Delphinapterus leucas (Beluga)
- Genere Monodon
- Monodon monoceros (Narvalo)
Sei animali della famiglia Delfinidi sono occasionalmente ma impropriamente chiamati "balene":
- Peponocephalia electra
- Orca (Orcinus orca)
- Feresa attenuata
- Pseudoorca crassidens
- Globicefalo nero (Globicephala melas)
- Globicefalo indiano (Globicephala macrorhynchus)
Struttura fisica[modifica | modifica wikitesto]
Il delfino è un vertebrato appartenente alla classe dei mammiferi.
Ha un corpo affusolato, per nuotare velocemente, e usa la pinna caudale come organo motore. La sua testa contiene un organo particolare e voluminoso, utilizzato per l'orientamento e per la ricerca del cibo. In molte specie le mandibole sono allungate e formano un becco, o rostro, distintivo; per alcune specie, come il tursiope, la bocca assume una curva con un'espressione simile a un sorriso permanente. I denti dei delfini sono molto numerosi: possono arrivare fino a 250. Il cervello del delfino è grande e possiede una corteccia molto complessa, paragonabile al cervello umano. La loro colorazione di base consiste in gradazioni di grigio con il lato del ventre bianco, spesso combinato con linee e macchie di tonalità differenti. La maggior parte degli odontoceti nuota rapidamente. Le specie più piccole occasionalmente riescono a cavalcare le onde e i delfini sono spesso visti affiancare le navi e "accompagnarle", nuotando in superficie. I delfini sono anche famosi per le loro evoluzioni acrobatiche fuori dall'acqua. Arrivano a vivere fino a 35 anni.
Il sonno[modifica | modifica wikitesto]
In genere, i delfini dormono con un solo emisfero cerebrale ad onde lente alla volta. Ciò serve a mantenere uno stato di coscienza sufficiente per respirare e allo stesso tempo per fare attenzione alle possibili minacce e ai possibili predatori. In cattività, invece, i delfini sembra riescano a entrare in uno stato completamente addormentato, in cui entrambi gli occhi sono chiusi e non vi è alcuna risposta a lievi stimoli esterni. In questo caso, la respirazione è automatica. Non è noto se i delfini allo stato brado possano raggiungere questo stato. La respirazione avviene grazie a un semplice riflesso che parte dalla coda e consente di tenere lo sfiatatoio sopra l'acqua.
Questo discorso riguarda prevalentemente tutti i delfini, ma è presente anche il caso eccezionale: il delfino del fiume Indo. Quest'ultimo ha un metodo di sonno diverso da quello delle altre specie poiché, vivendo in acqua con forti correnti e detriti galleggianti, è sempre in pericolo. Deve quindi nuotare continuamente per evitare lesioni e, di conseguenza, dorme di meno e più spesso, con intervalli di tempo che variano dai 4 ai 60 secondi.
Comportamento[modifica | modifica wikitesto]
I delfini saltano spesso sopra la superficie dell'acqua. Ciò avviene per diversi motivi. Quando viaggiano, saltare può far risparmiare energia ai delfini poiché c'è meno attrito mentre si è in aria. Tra le altre ragioni vi sono l'orientamento, le manifestazioni sociali, i combattimenti, la comunicazione non verbale, l'intrattenimento e il tentativo di rimuovere i parassiti. I delfini sono in grado di emettere una vasta gamma di suoni usando sacchi aerifari nasali situati appena sotto lo sfiatatoio. Si possono identificare tre categorie di suoni: fischi modulati in frequenza, suoni e clic a impulsi a raffica. Infatti, comunicano con suoni simili a quelli dei fischietti, che vengono prodotti dal tessuto connettivo vibrante, simile al modo in cui funzionano le corde vocali umane e attraverso suoni pulsati di scoppio. I delfini sono animali molto sociali, che vivono spesso in branchi fino a una dozzina di individui, anche se le dimensioni e le strutture dei gruppi variano notevolmente tra specie e luogo. In luoghi con un'alta abbondanza di cibo, i gruppi possono fondersi temporaneamente, formando dei super branchi: tali raggruppamenti possono superare i 1.000 delfini. L'appartenenza ad essi non è rigida, lo scambio è comune. I delfini possono tuttavia stabilire forti legami sociali.
Nutrizione[modifica | modifica wikitesto]
I delfini sono predatori e cacciano le loro prede in velocità. La dentatura è adattata agli animali che cacciano: le specie con molti denti si nutrono prevalentemente di pesci, mentre le specie con becchi più corti e con meno denti si nutrono di molluschi (seppie, calamari, polpi e moscardini). Alcune specie di delfini catturano anche crostacei, tra cui i granchi.
Etologia[modifica | modifica wikitesto]
Nel mar Mediterraneo fin dall'antichità i delfini sono stati accreditati di un'intelligenza superiore a quella normalmente attribuita ai pesci e ad altri mammiferi, il che ha creato una precoce e persistente idea della loro socievolezza e li ha posti al centro di culti, miti e rappresentazioni. In effetti è ormai noto che i delfini, come gli altri cetacei, dispongono di un sistema di comunicazione complesso come un vero e proprio linguaggio, fondato non solo sulla capacità di produrre ultrasuoni significanti all'interno del gruppo, ma anche su schemi di movimento utilizzati come segni di comunicazione.
Simbologia[modifica | modifica wikitesto]
Il delfino nella mitologia classica è personificazione dell’acqua, attributo di Nettuno e di Venere nata dal mare, l'immagine è molto presente nei repertori dell’arte funeraria.
Nella simbologia cristiana è interpretato come prefigurazione della morte e resurrezione di Cristo salvatore, in relazione al racconto biblico di Giona, inghiottito dal cetaceo e rigettato dopo tre giorni rinascendo a nuova vita. Il delfino è anche simbolo del cristiano salvato, e per questo raffigurato (spesso in coppia per gusto della simmetria) ai lati del calice, dal quale sorge un'efflorescenza vegetale come un albero della vita o una fiamma.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ balene, delfini, orche in "Enciclopedia dei ragazzi", su www.treccani.it. URL consultato il 18 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2020).
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Focena
- Balena
- Odontoceti
- Mammiferi
- Kentriodon
- Cetacei
- The Cove - La baia dove muoiono i delfini
- Carne di delfino
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikiquote contiene citazioni sul delfino
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «delfino»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul delfino
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Delfino, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Delfino, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Socialità e comunicazione tra i cetacei, su delphinia.org. URL consultato il 26 giugno 2006 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2006).
- Delfino comune sul sito del WWF Italia
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 19139 · LCCN (EN) sh85038890 · GND (DE) 4011392-9 · BNF (FR) cb11946037g (data) · NDL (EN, JA) 00564230 |
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