Generi musicali

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I generi musicali sono categorie convenzionalmente riconosciute che identificano i brani in base all'appartenenza ad una tradizione o specificità e convenzioni[1]

La musica può essere divisa in generi utilizzando differenti parametri, che rendono questo tipo di classificazioni controverse ed arbitrarie. Molti e differenti sono quindi gli approcci accademici al problema dei generi. Douglass M. Green, nel suo libro Form in Tonal Music suddivide i generi di musica rinascimentale in madrigale, motet, canzona, ricercare e danza. Secondo Green poi "Op. 61 di Beethoven e Op. 64 di Mendelssohn sono identici nel genere – entrambi sono concerti per violino – ma differenti nella forma. Tuttavia, Rondo for Piano, K. 511 di Mozart, ed l'Agnus Dei del suo Mass, K. 317 sono abbastanza differenti nel genere, ma sembrano essere molto simili nella forma."[2] Altri come Peter van der Merwe trattano i termini Genere e Stile come sinonimi, affermando che il genere dovrebbe essere definito come gruppo di brani musicali caratterizzati da un certo stile e un "linguaggio musicale di base"[3]. Altri come Allan F. Moore sostengono che "genere" e "stile" sono due termini ben distinti[4] Tutti i generi e sottogeneri musicali possono essere definiti da tecniche musicali, da stili, da contesti, dal contenuto e dallo spirito dei temi. Le origini geografiche sono a volte utilizzate per identificare un genere musicale, sebbene una singola categoria geografica comprenda spesso un'ampia varietà di sotto-generi.

Il grado di omogeneità formale e stilistica di tali raggruppamenti è molto variabile e diviene addirittura nullo nel caso di generi con alle spalle una lunga storia, quali la musica sinfonica o l'opera lirica. La loro identità si fonda piuttosto sul contesto sociale e ambientale a cui le composizioni sono destinate (il teatro, la sala da concerto, la discoteca, la strada, la sala da ballo, la chiesa, il salotto) e sulle diverse modalità con cui la musica si coniuga di volta in volta ad altre forme di spettacolo, arte o letteratura, quali il teatro, l'immagine, la poesia, il racconto.

Triangolo assiomatico: Colta, Popolare e Folclorica[modifica | modifica wikitesto]

Schema riassuntivo della divisione dei generi musicali[5]
Cultura alta Popular Culture
Cultura di massa, logiche di consumo
Folklore
Musica colta
Avanguardia concettuale, classica
Popular music Musica folk-etnica
Rock
Collegato alla tradizione blues, controculturale, underground anche sperimentale
Pop
Mainstream di facile ascolto dipendente dall'industria discografica

Una distinzione di base comunemente riconosciuta dalla musicologia, è quindi quella fra Musica folclorica, Musica popolare e Musica colta, visti come tre termini generici o macrocategorie che assieme racchiudono tutti i generi musicali, formando ciò che Philip Tagg definì come "triangolo assiomatico"[5][6]

A conferma dello stretto legame che intercorre tra genere musicale, recezione e fruizione, negli ultimi decenni l'industria discografica ha spesso preferito, per ragioni commerciali, inquadrare gli interpreti entro singoli generi.

Musica colta[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Musica colta.

Con il termine Musica colta ci si riferisce principalmente alle musiche di tradizione classica, includendo in questo genere forme musicali sia della musica classica contemporanea, sia della Musica classica storicizzata. Forme differenti di musica colta si sono sviluppate in diverse parti del mondo, raggruppando stili che invitano alla decostruzione tecnica e dettagliata[7] e critica, richiedendo una particolare attenzione dell'ascoltatore. In pratica, in occidente, la musica colta è caratterizzata dalla tradizione musicale scritta[8], preservata da forme di annotazione musicale ed opposta alla musica trasmessa oralmente (musica folclorica) o alla musica trasmessa con mezzi di produzione industriale (musica popolare)[8][9]. Storicamente, gran parte della musica colta occidentale è stata scritta con l'utilizzo delle forme di annotazione musicale evolutesi in Europa dal Rinascimento in poi, che arrivarono al loro pieno compimento nel periodo del romanticismo. L'identità di un'"opera" o di una "composizione" di musica colta è quindi generalmente definita più dalla sua versione annotata che dalle particolarità di esecuzione. Questa concezione è applicabile in modo particolare nel caso della musica classica occidentale. La musica colta può inoltre includere certe forme di Jazz, sebbene molti ritengano che il jazz sia soprattutto una forma di musica popolare.

Alcuni generi di musica colta[modifica | modifica wikitesto]

Musica folclorica[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Musica folk.

La musica folclorica, alla quale ci si riferisce recentemente anche con il termine di musica tradizionale nel tentativo di escludere l'ampliamento che il termine "musica folk" ha avuto negli ultimi decenni, includendo anche molto materiale non prettamente tradizionale, è definita da caratteristiche quali:

  • La trasmissione orale: La musica viene trasmessa e tramandata attraverso il canto, l'ascolto ed a volte la danza;
  • Specifiche culturali: La musica deriva da particolari tradizioni, regioni e culture essendone parte integrante.

Alcuni generi di musica folk[modifica | modifica wikitesto]

Musica popolare[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Musica popolare.

Con il termine musica popolare ci si riferisce a tutti quei generi musicali accessibili ad un pubblico generalista e largamente divulgati dai mezzi di comunicazione di massa. Il musicologo e studioso della musica popolare Philip Tagg ha definito la nozione alla luce di aspetti socio-culturali ed economici:

« La musica popolare, diversamente dalla musica colta è (1) concepita per la distribuzione di massa rivolta a gruppi di ascoltatori ampi e spesso socio-culturalmente eterogenei (2) vendibile e distribuibile in forme non scritte (3) esclusivamente possibile in una economia monetaria industriale dove si trasforma in una merce, e (4) nelle società capitaliste, soggette alla legge della libera impresa... in quanto deve essere idealmente il più possibile vendibile »
(Philip Tagg, Analysing Popular Music[6])

La musica popolare si può trovare nelle stazioni radio più commerciali, nei rivenditori più popolari e nei centri commerciali, e nelle colonne sonore televisive o di molti film. I brani vengono spesso inseriti in classifiche di vendita, ed oltre al cantante, all'autore o al compositore, coinvolge il ruolo del produttore musicale, molto più di quanto non facciano gli altri due macro generi.

Chiaramente, le distinzioni fra musica colta e musica popolare appaiono spesso sfocate e con molti punti di contatto[10] come accade per la musica minimalista o per la musica classica leggera. In questi casi, la musica come altre arti effettua distinzioni imprecise, equiparabili alla categorizzazione che distingue il romanzo letterario dal romanzo popolare.

Alcuni generi di musica popolare[modifica | modifica wikitesto]

Critiche al Triangolo assiomatico[modifica | modifica wikitesto]

Il musicologo e critico di musica popolare Richard Middleton ha messo in discussione queste distinzioni, proprio sulla base della loro indeterminatezza:

« Le divisioni ordinate tra "folk" e "popolare", e tra "popolare" e "colto" sono impossibili da trovare... criteri arbitrari sono usati per definire ciò che è "popolare". La musica "colta" da esempio, è generalmente considerata come complessa e difficile; mentre la musica "popolare" è generalmente definita come semplice, accessibile e facile. Ma molti brani comunemente pensati come "colti" ('Hallelujah Chorus' di Hendel, molte canzoni di Schubert , molte arie di Verdi) hanno la qualità della semplicità; al contrario, non appare così chiaro che i dischi dei Sex Pistols' siano 'accessibili', i lavori di Frank Zappa 'semplici', oppure quelli di Billie Holiday 'facili'. »
(Richard Middleton, Studying popular music[11])

Altri criteri di classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo[modifica | modifica wikitesto]

La musica è spesso categorizzata per epoche storiche, nelle quali alcuni generi trovano origine, oppure hanno avuto popolarità. Alcuni esempi possono essere il rock degli anni '50, oppure la musica del XVII secolo, o ancora la musica dell'epoca del romantica.

Musica regionale o nazionale[modifica | modifica wikitesto]

È possibile categorizzare la musica su basi geografiche. Un esempio può essere la musica australiana, che comprende Il rock australiano, le musiche tradizionali australiane di matrice europea come la Waltzing Matilda, la musica aborigena australiana, la musica classica australiana ed il jazz australiano.

Tecnica e strumentazione[modifica | modifica wikitesto]

La musica può poi essere categorizzata secondo aspetti tecnici come le strumentazioni usate. Il rock può così raggrupparsi sull'uso della chitarra elettrica, e la musica da club è tipicamente accompagnata dall'uso di sintetizzatori e drum machine.

Origine da fusione di generi[modifica | modifica wikitesto]

Un genere può poi essere definito dalla fusione di altri generi musicali, come avviene per il blues rock ed il latin jazz. Alcuni esempi di questa tipologia di categorizzazione non portano necessariamente tutti i nomi di origine nel nome che li definisce, come nel caso del crossover o del jazz fusion.

Funzioni sociali[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni generi musicali possono essere identificati dalla loro funzione sociale, come avviene per la musica di Natale, per la musica da ballo o per le musiche da matrimonio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Samson, Jim. "Genre". In Grove Music Online. Oxford Music Online. Accessed March 4, 2012.
  2. ^ Douglass M. Green, Form in Tonal Music, Holt, Rinehart, and Winston, Inc, 1965, p. 1, ISBN 0-03-020286-8.
  3. ^ Peter van der Merwe, Origins of the Popular Style: The Antecedents of Twentieth-Century Popular Music, Oxford, Clarendon Press, 1989, p. 3, ISBN 0-19-316121-4.
  4. ^ Moore, Allan F. "Categorical Conventions in Music Discourse: Style and Genre". Music & Letters, Vol. 82, No. 3 (Aug. 2001), pp. 432–442.
  5. ^ a b Lucio Spaziante, Sociosemiotica del pop, Carocci editore, 2007.
  6. ^ Siron, Jacques. "Musique Savante (Serious Music)". Dictionnaire des mots de la musique (Paris: Outre Mesure): 242.
  7. ^ a b Arnold, Denis: "Art Music, Art Song", in The New Oxford Companion to Music, Volume 1: A-J (Oxford and New York: Oxford University Press, 1983): 111.
  8. ^ Tagg, Philip. "Analysing Popular Music: Theory, Method and Practice". Popular Music 2 (1982): 37–67, here 41–42.
  9. ^ Arnold, Denis (1983): "Art Music, Art Song", in The New Oxford Companion to Music, Volume 1: A-J, Oxford University Press, p. 111, ISBN 0-19-311316-3.
  10. ^ Richard Middleton, Studying popular music, Open University Press, 1990, ISBN 978-0-335-15275-9.

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